harry potter e la fenice di giada
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Harry Potter › General
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Adult +
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Disclaimer:
I do not own Harry Potter, nor any of the characters from the books or movies. I do not make any money from the writing of this story.
Passato
CAP 3
Passato
Molti anni fa in Cina c’era una pacifica convivenza fra popolazione magica ed i babbani. I maghi e le streghe erano venerati ed amati. Gli imperatori si rivolgevano a loro per avere consigli e protezione. La gente considerava oro colato ciò che gli stregoni dicevano e seguiva meticolosamente i loro comandamenti. Poi però ci fu la rivoluzione culturale. Tutti i vecchi credo e le superstizioni furono banditi. I maghi e le streghe perseguitati. Catturati e processati. E quindi dovettero fuggire. Non fu fatta più magia. Le pozioni furono gettate via. I vecchi libri di incantesimi bruciati. La comunità magica si trovò improvvisamente emarginata e non era pronta per una situazione simile. In Europa e negli Stati Uniti le streghe e i maghi sono stati da sempre perseguitati , ma in Cina la gente era spaventata dalla violenza dei babbani. Dall’odio che il nuovo governo provava per loro. Non ebbero tempo per prepararsi. Fu un massacro. I maghi non riuscirono a reagire.
Finché un giorno circa 16 anni fa arrivò dall’occidente un mago molto potente. Egli rivendicava la purezza del sangue. La grandezza della popolazione magica. E spinse i maghi e le streghe a combattere e ad usare la magia contro i babbani. Non tutti lo fecero, perché le famiglie magiche erano fortemente intrecciate con quelle babbane. Non c’è un culto dei purosangue in Cina. Si dice che c’è della magia in tutti, ma solo in alcuni è tale da potersi manifestare. Comunque…la rivoluzione culturale prese un’altra piega. Il governo alla fine dovette cedere di fronte ai massacri commessi dal mago e da chi lo sosteneva. Ma per lui non era abbastanza.
Lui voleva il potere.
Ed il simbolo più grande di potere è la fenice di giada.
Si dice che rappresenti una fonte di immortalità per chi la sa usare. Sa curare tutte le malattie. Si dice addirittura che possa risvegliare i morti. Ma in Cina nessuno ha mai osato utilizzarla perché questo metterebbe in discussione l’equilibrio naturale delle cose. Perché con essa ci si potrebbe paragonare ad un dio. Perché il suo utilizzo porterebbe solo a distruzione e morte.
Però Voldemort, l’uomo di cui vi ho parlato, l’avrebbe presa ed usata.
- Ma dove si trova la fenice?
La fenice di giada è custodita dalla mia famiglia da generazioni. Ne siamo i custodi e i suoi protettori. Dall’epoca degli Xia. Moltissimi imperatori hanno cercato di convincerci a cederla, sia con le buone che con le cattive, ma hanno sempre fallito.
- Ma se è tanto pericolosa perché non la distruggete e basta?
Non è così semplice Ronald. Nessuno sa cosa succederebbe se si rompesse. E nessuno sa come distruggerla. Moltissimi miei antenati hanno sacrificato la loro vita per lei.
Comunque quando Voldemort scoprì che era in mano alla mia famiglia ci diede la caccia. Ci indicò agli altri come dei traditori. Che non volevano schierarsi dalla parte dei maghi e delle streghe. E quindi uccise i miei genitori, ma mio nonno riuscì a scappare con me. Ci rifugiammo tra le montagne e vivemmo nascosti per qualche anno. Come tradizione mio nonno mi insegnò tantissime delle cose che so. Mi insegno a combattere. Le arti marziali. Gli antichi incantesimi dei nostri antenati. La millenaria arte della magia senza bacchetta. Le pozioni.
Quando sparimmo dalla circolazione Voldemort ritornò subito in Inghilterra dove fu sconfitto dal leggendario Harry Potter. Ma io e mio nonno non tornammo mai più indietro. Rimanemmo tra le montagne perché c’era ancora qualche fanatico che pensava che fosse colpa nostra che il loro maestro se ne fosse andato.
Passarono 9 anni. Poi mio nonno si ammalò. Mi portò in Inghilterra da un suo caro amico. Silente. Lui era diventato preside di una scuola di magia e mio nonno pensava fosse utile che imparassi anche a maneggiare una bacchetta. Avevo 10 anni quando cominciai a frequentare Hogwarts. Durante l’anno scolastico stavo ad Hogwarts. Ogni tanto passavo le mie vacanze da qualche amica oppure le passavo a scuola con Silente ed i professori.
Ho imparato tante cose da lui. Cose utili. Per esempio pulire velocemente. E cose meno utili. Un incantesimo per sbucciare i melograni. Ma è stato una persona importantissima per me. Complessa ma gli volevo bene.
L’unico problema era che non mi considerava mai quando si trattava di Voldemort. Pensava fosse troppo pericoloso per me. Avrei potuto farmi scoprire da Voldemort che avrebbe reclamato nuovamente la fenice di giada. E quindi mi tenne al di fuori di tutto. Dall’ordine della fenice. Dalle sue missioni. Dai suoi pensieri fino a 2 anni fa.
Fu Silente a dirmi di lasciarti stare Harry. Non voleva che ci frequentassimo a causa della tua connessione con Voldemort e della profezia. Anche lui ha cercato di evitarti. Ma io non l’ho ascoltato. Sono venuta in ogni caso alle riunioni dell’ES. Ero triste e confusa. Mi sentivo in colpa per Cedric. Ero arrabbiata con il destino. Ero arrabbiata per quella stupida profezia. Ed ero in colpa per aver disubbidito a Silente.
Prima del nostro appuntamento a San Valentino mi disse che era deluso perché non lo avevo ascoltato. Che mi stavo mettendo in pericolo e mettevo in pericolo anche te. Che ero egoista.
E dopo tutto questo…non so cosa mi è preso. Tu hai cominciato a parlare di Hermione e forse non ho più retto. So perfettamente che siete solo amici, ma ero lo stesso invidiosa di lei perché poteva esserti amica. Perché tu Harry le sei amico. E io forse cercavo solo un pretesto per dire al mio cuore che avevo fatto bene. Che era la cosa giusta. Lasciarti andare…
Silente fu molto soddisfatto di me. Lo scorso anno poi ci avvicinammo ancora di più.
Forse dopo la faccenda dell’anello sentiva che la morte era vicina. Mi raccontò degli horcruxes. Della vita di Voldemort. Del fatto che se anche la circostanza l’avesse davvero richiesto non avrei mai dovuto utilizzare la fenice di giada per uccidere Voldemort. Perché avrei perso la mia umanità, ma non ho mai avuto problemi a disubbidirgli.
E quindi eccomi qui. Sono il piano B in caso non riuscissimo a trovare gli horcruxes e ad uccidere Voldemort in un altro modo. Se fallissimo nella caccia agli Horcrux io userò la fenice e voi farete in modo che io non impazzisca. Ok?
Ecco tutto. Questa è la mia storia. Adesso vi lascio soli per un po’ così ne discutete e…beh fate quello che dovete fare. Io adesso vado a farmi una doccia e a dare una pulita al resto della casa.
A dopo.
TOC TOC TOC
- Entra pure…ciao Harry.
Cho aveva finito la doccia e si era appena vestita. I capelli le cadevano ancora umidi sulle spalle. Un po’ arricciati verso le punte. Il viso rosso per l’acqua calda. Indossava una semplice camicetta bianca ed un paio di jeans.
- Ciao Cho. Ecco…abbiamo parlato per un po’
- Bene
- Siamo un po’ sorpresi, ma dacci un po’ di tempo per metabolizzare tutte queste nuove informazioni
- Naturalmente…prenditi tutto il tempo che vuoi
- È solo che…
- Hai domande?
- Si
- Allora spara.
- Ecco…prima hai detto che Silente ti ha chiesto di allontanarti da me…
- Si
- Allora non ero io
- No non eri tu. Lo sai che mi sei sempre piaciuto. Anche quando stavo con Cedric. Ma questo era tanto tempo fa. Ora tu stai con Ginny.
- Eh…Tecnicamente non stiamo più insieme
- No? Cosa è successo?
- L’ho lasciata al funerale. L’ho lasciata perchè lei non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto affrontare stando con me
Harry stava torturando l’orlo della sua maglietta.
- Nessuno ha idea di quello che dovrà affrontare. È comunque un bel gesto, Harry. Fai sempre il nobile. Ma l’ami ancora.
- Sai che non lo so. Ho la testa confusa.
- Benvenuto nel club! Cosa vedo? Un sorriso? Missione compiuta!
- Vorrei capire anche cosa provo per te.
- Davvero? Devo iniziare a sperare? E del resto cosa pensi?
- Secondo il tuo racconto hai 17 anni , come noi…
- Ti correggo. Ne ho ancora 16. Ne compio 17 fra 9 giorni. Il 9 agosto. Allora non sono più affascinante come prima? Preferisci le ragazze più grandi di te?
- No, non è questo. Ma se hai 16 anni come fai a fare magie fuori dalla scuola?
- Innanzi tutto ho già finito la scuola. E poi la mia bacchetta non è registrata.
- Come mai?
- Me l’ha fatta mio nonno.
- Doveva essere un uomo straordinario.
- Lo era. Ti sarebbe piaciuto. In tante cose assomigliava a Silente.
- Sai. Non avrei mai pensato che la tua vita fosse…
- Così incasinata? Beh credo di essere molto più brava di te nelle missioni in incognito. Nessuno ha mai sospettato di niente. Neanche i professori sapevano.
- Non l’hai mai detto a nessuno?
- Prima di voi 3? No a nessuno.
- Neanche alle tue amiche?
- Io non ho amiche. Almeno non abbastanza affidabili per confessare una cosa simile. E comunque non è che ti ho fatto un favore. Anzi. Ho messo le vostre vite in pericolo mortale. Adesso dovete condividere questo terribile segreto con me.
Cho lo stava prendendo in giro nuovamente. Stava sorridendo in quel modo irresistibile e infatti Harry non resistette. Le afferrò le braccia e la strinse a sé per poggiare le labbra su quelle dolcissime di lei.
L’improvvisità del bacio la rese confusa per qualche istante. Ogni pensiero coerente uscì dalla sua testa…poi …quando lui premette con maggiore intensità…lei capì quello che doveva fare. Socchiuse le labbra e lui si impossesso della sua bocca. Dapprima in modo dolce ed esitante, ma quando sentì che lei ricambiava il bacio, la dolcezza fu sostituita da passione. Si strinsero l’uno all’altra mentre le loro lingue danzavano e lottavano. Quando si separarono erano entrambi senza fiato.
- wow! Sei migliorato dall’ultima volta.
- Eh?....Grazie.
- Allora che cos’era questo?
- Il mio tentativo di mettere chiarezza nella mia testa.
- Ed ha funzionato?
- No. Ora è più annebbiata di prima. Ho bisogno di un altro chiarimento.
Detto ciò si curvo ancora su Cho che questa volta lo accolse pronta.
Passato
Molti anni fa in Cina c’era una pacifica convivenza fra popolazione magica ed i babbani. I maghi e le streghe erano venerati ed amati. Gli imperatori si rivolgevano a loro per avere consigli e protezione. La gente considerava oro colato ciò che gli stregoni dicevano e seguiva meticolosamente i loro comandamenti. Poi però ci fu la rivoluzione culturale. Tutti i vecchi credo e le superstizioni furono banditi. I maghi e le streghe perseguitati. Catturati e processati. E quindi dovettero fuggire. Non fu fatta più magia. Le pozioni furono gettate via. I vecchi libri di incantesimi bruciati. La comunità magica si trovò improvvisamente emarginata e non era pronta per una situazione simile. In Europa e negli Stati Uniti le streghe e i maghi sono stati da sempre perseguitati , ma in Cina la gente era spaventata dalla violenza dei babbani. Dall’odio che il nuovo governo provava per loro. Non ebbero tempo per prepararsi. Fu un massacro. I maghi non riuscirono a reagire.
Finché un giorno circa 16 anni fa arrivò dall’occidente un mago molto potente. Egli rivendicava la purezza del sangue. La grandezza della popolazione magica. E spinse i maghi e le streghe a combattere e ad usare la magia contro i babbani. Non tutti lo fecero, perché le famiglie magiche erano fortemente intrecciate con quelle babbane. Non c’è un culto dei purosangue in Cina. Si dice che c’è della magia in tutti, ma solo in alcuni è tale da potersi manifestare. Comunque…la rivoluzione culturale prese un’altra piega. Il governo alla fine dovette cedere di fronte ai massacri commessi dal mago e da chi lo sosteneva. Ma per lui non era abbastanza.
Lui voleva il potere.
Ed il simbolo più grande di potere è la fenice di giada.
Si dice che rappresenti una fonte di immortalità per chi la sa usare. Sa curare tutte le malattie. Si dice addirittura che possa risvegliare i morti. Ma in Cina nessuno ha mai osato utilizzarla perché questo metterebbe in discussione l’equilibrio naturale delle cose. Perché con essa ci si potrebbe paragonare ad un dio. Perché il suo utilizzo porterebbe solo a distruzione e morte.
Però Voldemort, l’uomo di cui vi ho parlato, l’avrebbe presa ed usata.
- Ma dove si trova la fenice?
La fenice di giada è custodita dalla mia famiglia da generazioni. Ne siamo i custodi e i suoi protettori. Dall’epoca degli Xia. Moltissimi imperatori hanno cercato di convincerci a cederla, sia con le buone che con le cattive, ma hanno sempre fallito.
- Ma se è tanto pericolosa perché non la distruggete e basta?
Non è così semplice Ronald. Nessuno sa cosa succederebbe se si rompesse. E nessuno sa come distruggerla. Moltissimi miei antenati hanno sacrificato la loro vita per lei.
Comunque quando Voldemort scoprì che era in mano alla mia famiglia ci diede la caccia. Ci indicò agli altri come dei traditori. Che non volevano schierarsi dalla parte dei maghi e delle streghe. E quindi uccise i miei genitori, ma mio nonno riuscì a scappare con me. Ci rifugiammo tra le montagne e vivemmo nascosti per qualche anno. Come tradizione mio nonno mi insegnò tantissime delle cose che so. Mi insegno a combattere. Le arti marziali. Gli antichi incantesimi dei nostri antenati. La millenaria arte della magia senza bacchetta. Le pozioni.
Quando sparimmo dalla circolazione Voldemort ritornò subito in Inghilterra dove fu sconfitto dal leggendario Harry Potter. Ma io e mio nonno non tornammo mai più indietro. Rimanemmo tra le montagne perché c’era ancora qualche fanatico che pensava che fosse colpa nostra che il loro maestro se ne fosse andato.
Passarono 9 anni. Poi mio nonno si ammalò. Mi portò in Inghilterra da un suo caro amico. Silente. Lui era diventato preside di una scuola di magia e mio nonno pensava fosse utile che imparassi anche a maneggiare una bacchetta. Avevo 10 anni quando cominciai a frequentare Hogwarts. Durante l’anno scolastico stavo ad Hogwarts. Ogni tanto passavo le mie vacanze da qualche amica oppure le passavo a scuola con Silente ed i professori.
Ho imparato tante cose da lui. Cose utili. Per esempio pulire velocemente. E cose meno utili. Un incantesimo per sbucciare i melograni. Ma è stato una persona importantissima per me. Complessa ma gli volevo bene.
L’unico problema era che non mi considerava mai quando si trattava di Voldemort. Pensava fosse troppo pericoloso per me. Avrei potuto farmi scoprire da Voldemort che avrebbe reclamato nuovamente la fenice di giada. E quindi mi tenne al di fuori di tutto. Dall’ordine della fenice. Dalle sue missioni. Dai suoi pensieri fino a 2 anni fa.
Fu Silente a dirmi di lasciarti stare Harry. Non voleva che ci frequentassimo a causa della tua connessione con Voldemort e della profezia. Anche lui ha cercato di evitarti. Ma io non l’ho ascoltato. Sono venuta in ogni caso alle riunioni dell’ES. Ero triste e confusa. Mi sentivo in colpa per Cedric. Ero arrabbiata con il destino. Ero arrabbiata per quella stupida profezia. Ed ero in colpa per aver disubbidito a Silente.
Prima del nostro appuntamento a San Valentino mi disse che era deluso perché non lo avevo ascoltato. Che mi stavo mettendo in pericolo e mettevo in pericolo anche te. Che ero egoista.
E dopo tutto questo…non so cosa mi è preso. Tu hai cominciato a parlare di Hermione e forse non ho più retto. So perfettamente che siete solo amici, ma ero lo stesso invidiosa di lei perché poteva esserti amica. Perché tu Harry le sei amico. E io forse cercavo solo un pretesto per dire al mio cuore che avevo fatto bene. Che era la cosa giusta. Lasciarti andare…
Silente fu molto soddisfatto di me. Lo scorso anno poi ci avvicinammo ancora di più.
Forse dopo la faccenda dell’anello sentiva che la morte era vicina. Mi raccontò degli horcruxes. Della vita di Voldemort. Del fatto che se anche la circostanza l’avesse davvero richiesto non avrei mai dovuto utilizzare la fenice di giada per uccidere Voldemort. Perché avrei perso la mia umanità, ma non ho mai avuto problemi a disubbidirgli.
E quindi eccomi qui. Sono il piano B in caso non riuscissimo a trovare gli horcruxes e ad uccidere Voldemort in un altro modo. Se fallissimo nella caccia agli Horcrux io userò la fenice e voi farete in modo che io non impazzisca. Ok?
Ecco tutto. Questa è la mia storia. Adesso vi lascio soli per un po’ così ne discutete e…beh fate quello che dovete fare. Io adesso vado a farmi una doccia e a dare una pulita al resto della casa.
A dopo.
TOC TOC TOC
- Entra pure…ciao Harry.
Cho aveva finito la doccia e si era appena vestita. I capelli le cadevano ancora umidi sulle spalle. Un po’ arricciati verso le punte. Il viso rosso per l’acqua calda. Indossava una semplice camicetta bianca ed un paio di jeans.
- Ciao Cho. Ecco…abbiamo parlato per un po’
- Bene
- Siamo un po’ sorpresi, ma dacci un po’ di tempo per metabolizzare tutte queste nuove informazioni
- Naturalmente…prenditi tutto il tempo che vuoi
- È solo che…
- Hai domande?
- Si
- Allora spara.
- Ecco…prima hai detto che Silente ti ha chiesto di allontanarti da me…
- Si
- Allora non ero io
- No non eri tu. Lo sai che mi sei sempre piaciuto. Anche quando stavo con Cedric. Ma questo era tanto tempo fa. Ora tu stai con Ginny.
- Eh…Tecnicamente non stiamo più insieme
- No? Cosa è successo?
- L’ho lasciata al funerale. L’ho lasciata perchè lei non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto affrontare stando con me
Harry stava torturando l’orlo della sua maglietta.
- Nessuno ha idea di quello che dovrà affrontare. È comunque un bel gesto, Harry. Fai sempre il nobile. Ma l’ami ancora.
- Sai che non lo so. Ho la testa confusa.
- Benvenuto nel club! Cosa vedo? Un sorriso? Missione compiuta!
- Vorrei capire anche cosa provo per te.
- Davvero? Devo iniziare a sperare? E del resto cosa pensi?
- Secondo il tuo racconto hai 17 anni , come noi…
- Ti correggo. Ne ho ancora 16. Ne compio 17 fra 9 giorni. Il 9 agosto. Allora non sono più affascinante come prima? Preferisci le ragazze più grandi di te?
- No, non è questo. Ma se hai 16 anni come fai a fare magie fuori dalla scuola?
- Innanzi tutto ho già finito la scuola. E poi la mia bacchetta non è registrata.
- Come mai?
- Me l’ha fatta mio nonno.
- Doveva essere un uomo straordinario.
- Lo era. Ti sarebbe piaciuto. In tante cose assomigliava a Silente.
- Sai. Non avrei mai pensato che la tua vita fosse…
- Così incasinata? Beh credo di essere molto più brava di te nelle missioni in incognito. Nessuno ha mai sospettato di niente. Neanche i professori sapevano.
- Non l’hai mai detto a nessuno?
- Prima di voi 3? No a nessuno.
- Neanche alle tue amiche?
- Io non ho amiche. Almeno non abbastanza affidabili per confessare una cosa simile. E comunque non è che ti ho fatto un favore. Anzi. Ho messo le vostre vite in pericolo mortale. Adesso dovete condividere questo terribile segreto con me.
Cho lo stava prendendo in giro nuovamente. Stava sorridendo in quel modo irresistibile e infatti Harry non resistette. Le afferrò le braccia e la strinse a sé per poggiare le labbra su quelle dolcissime di lei.
L’improvvisità del bacio la rese confusa per qualche istante. Ogni pensiero coerente uscì dalla sua testa…poi …quando lui premette con maggiore intensità…lei capì quello che doveva fare. Socchiuse le labbra e lui si impossesso della sua bocca. Dapprima in modo dolce ed esitante, ma quando sentì che lei ricambiava il bacio, la dolcezza fu sostituita da passione. Si strinsero l’uno all’altra mentre le loro lingue danzavano e lottavano. Quando si separarono erano entrambi senza fiato.
- wow! Sei migliorato dall’ultima volta.
- Eh?....Grazie.
- Allora che cos’era questo?
- Il mio tentativo di mettere chiarezza nella mia testa.
- Ed ha funzionato?
- No. Ora è più annebbiata di prima. Ho bisogno di un altro chiarimento.
Detto ciò si curvo ancora su Cho che questa volta lo accolse pronta.