harry potter e la fenice di giada
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Harry Potter › General
Rating:
Adult +
Chapters:
6
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1,232
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Disclaimer:
I do not own Harry Potter, nor any of the characters from the books or movies. I do not make any money from the writing of this story.
amici
Cap 2
Amici
L’odore di caffè nell’aria raggiunse Harry che si svegliò. A tastoni cercò i suoi occhiali sul comodino senza trovarli. Ma poi qualcuno glieli porse.
Inforcate le lenti mise a fuoco e riconobbe…
- Cho!
- Sveglia Harry. La colazione è pronta e fra poco arriveranno anche Weasley e Granger.
- Cosa?
- Ho mandato loro un gufo stamattina così puoi festeggiare insieme a loro il tuo compleanno. Ho fatto male?
- No. Ok adesso mi alzo.
Harry aveva addosso solo un paio di boxer and una t-shirt e se ne accorse solo quando era troppo tardi.
- Scusa Harry! Non era mia intenzione guardarti! È solo che ti sei alzato all’improvviso e mi hai presentato questo spettacolo davanti agli occhi e… bei boxer Harry…total black…mmmm…molto sexy!
Detto ciò usci dalla stanza lasciandovi un rossissimo Harry.
Aveva fatto nuovamente la figura dello stupido!
Lei aveva fatto una battuta e lui era arrossito nuovamente come un pomodoro. Non era assolutamente giusto che lei gli facesse ancora questo effetto. Il che era una cosa strana perché l’anno prima a scuola si erano incrociati un paio di volte e quello che aveva provato era…tristezza e forse un po’ di rancore perché lei lo aveva lasciato in malo modo. Lui ci aveva sofferto molto, ma la sua delusione era stata inghiottita completamente dal suo senso di colpa per Sirius e dal dolore per la perdita. Solo dopo, a mente lucida aveva capito che aveva sbagliato con Cho. Ma era tardi. Lei stava già insieme ad un altro.
Vestito, a dovere, e fresco di doccia Harry scese in cucina dove trovò Cho ai fornelli.
- Potrei anche abituarmi ad averti attorno.
- Allora fai bene. Perché finché non facciamo fuori Tom mi avrai intorno. Come ti piacciono le uova?
- Sei sicura che siano ancora commestibili?
- Certo! Queste sono nuove. Questa mattina sono uscita ed ho fatto un po’ di spesa. Ho preso un po’ di verdura e frutta fresca e poi ti ho fatto una torta…
- Cosa? Tutto questa mattina?!
- Sì. Dopotutto è il tuo compleanno. Quindi mi sembrava d’obbligo festeggiare. Non si compiono 17 anni tutti i giorni, giusto?
Harry era ammutolito. Cho aveva fatto tutto questo per lui! Non riusciva a crederci.
Solo 2 anni prima non avrebbe mai immaginato di trovarsi nella stessa stanza con Cho Chang e invece eccoli qua. 2 anni dopo a Grimmauld Place a ridere e scherzare.
Era giusto essere allegro vista la situazione? Erano in mezzo ad una guerra e il futuro del mondo magico era sulle sue spalle.
Cho si accorse che Harry si era rattristito nuovamente.
- Guarda che è tuo diritto divertirti. È il tuo compleanno. E non voglio aver fatto tutto quello che ho fatto per nulla.
- E cosa hai fatto? – Harry aveva fatto uno sforzo per sorriderle e cacciare via la tristezza. Dopotutto glielo doveva.
- Ecco…- Cho cominciò a contare sulle punta delle sue dita – ti ho fatto la torta, ho avvisato i tuoi amici, ti onoro della mia presenza e ti ho preso un regalo.
- Cosa?
- Cosa cosa? Quello dell’onore era uni scherzo. So che sono insopportabile a volte. Soprattutto se sono nervosa tendo a parlare troppo e poi mi incarto o dico qualcosa che mette mi mette in imbarazzo. Anche se in realtà mi ricordo di un ragazzino ad Hogwarts che mi aveva pregato in ginocchio di andare alla sua festa di compleanno, però non ci sono andata. Non so perché esattamente….
- Cho?
- …e poi non mi ha più parlato…
- Cho?
- Lo sto facendo vero? Sto parlando troppo.
- Calmati
- Giusto.
- Hai detto che mi hai preso un regalo.
- Sì. Aspetta un attimo qui.
Cho corse fuori dalla stanza per poi tornare qualche minuto dopo con un pacchetto rosso con un fiocco oro.
- I colori mi sono sembrati un po’ natalizi, ma dopotutto sono quelli di Griffondoro.
Harry prese la scatola e l’aprì impaziente. Dentro c’era un paio di boxer neri. Harry cominciò ad arrossire.
- Allora ti piacciono?
- Ehm…
- Spero almeno siano della tua taglia! Perché non li provi e diamo un’occhiata?
- Ehm…non credo sia caso.
- Ma ho già visto tutto quello che dovevo vedere stamattina.
Harry stava diventando di un preoccupante colore pomodoro
Sembrava un bel quadretto familiare. Lei che cucinava e conversava amabilmente con lui, che scambiavano battute, che ridevano insieme…e proprio in quel momento entrarono Ron e Hermione.
- Harry auguri!
- Cosa ci fa qui lei?
Ecco che gli amici erano arrivati. Gli amici di Harry. Era il momento che Cho temeva di più. Non aveva dubbi che Harry la accettasse perché sarebbe riuscita a convincerlo, in un modo o nell’altro. Certo non aveva pensato che facendolo imbarazzare e flirtando con lui sarebbe funzionato e invece ha dovuto ricredersi. Nonostante solo pochi mesi prima Harry sembrasse un giovane uomo sicuro di se, in realtà era ancora un ragazzino pudico. Forse lei era stata troppo sfrontata con le sue battute, soprattutto sui suoi boxer quella mattina. Già aveva esagerato. Doveva cercare di controllarsi, anche perché ora che i suoi amici erano qui doveva fare più attenzione. Sapeva quanto erano protettivi. Soprattutto Granger.
Per un po’ aveva pensato, come tutti del resto, che ci fosse del tenero tra Hermione ed Harry e ne era stata molto gelosa. L’aveva invidiata immensamente. Energia sprecata. Lei era interessata all’altro, per fortuna. Ma ciò non toglie che sicuramente Hermione e Ron siano una parte importantissima della vita di Harry e quindi lei doveva riuscire a farsi accettare da quei due a tutti i costi.
- Ciao Hermione…Ron…ecco Cho è qui per aiutarci.
- Perché?
- Ciao. Avete già fatto colazione? Dai sedetevi a tavola e vi racconto tutto. Mettevi comodi perché è una lunga storia.
Amici
L’odore di caffè nell’aria raggiunse Harry che si svegliò. A tastoni cercò i suoi occhiali sul comodino senza trovarli. Ma poi qualcuno glieli porse.
Inforcate le lenti mise a fuoco e riconobbe…
- Cho!
- Sveglia Harry. La colazione è pronta e fra poco arriveranno anche Weasley e Granger.
- Cosa?
- Ho mandato loro un gufo stamattina così puoi festeggiare insieme a loro il tuo compleanno. Ho fatto male?
- No. Ok adesso mi alzo.
Harry aveva addosso solo un paio di boxer and una t-shirt e se ne accorse solo quando era troppo tardi.
- Scusa Harry! Non era mia intenzione guardarti! È solo che ti sei alzato all’improvviso e mi hai presentato questo spettacolo davanti agli occhi e… bei boxer Harry…total black…mmmm…molto sexy!
Detto ciò usci dalla stanza lasciandovi un rossissimo Harry.
Aveva fatto nuovamente la figura dello stupido!
Lei aveva fatto una battuta e lui era arrossito nuovamente come un pomodoro. Non era assolutamente giusto che lei gli facesse ancora questo effetto. Il che era una cosa strana perché l’anno prima a scuola si erano incrociati un paio di volte e quello che aveva provato era…tristezza e forse un po’ di rancore perché lei lo aveva lasciato in malo modo. Lui ci aveva sofferto molto, ma la sua delusione era stata inghiottita completamente dal suo senso di colpa per Sirius e dal dolore per la perdita. Solo dopo, a mente lucida aveva capito che aveva sbagliato con Cho. Ma era tardi. Lei stava già insieme ad un altro.
Vestito, a dovere, e fresco di doccia Harry scese in cucina dove trovò Cho ai fornelli.
- Potrei anche abituarmi ad averti attorno.
- Allora fai bene. Perché finché non facciamo fuori Tom mi avrai intorno. Come ti piacciono le uova?
- Sei sicura che siano ancora commestibili?
- Certo! Queste sono nuove. Questa mattina sono uscita ed ho fatto un po’ di spesa. Ho preso un po’ di verdura e frutta fresca e poi ti ho fatto una torta…
- Cosa? Tutto questa mattina?!
- Sì. Dopotutto è il tuo compleanno. Quindi mi sembrava d’obbligo festeggiare. Non si compiono 17 anni tutti i giorni, giusto?
Harry era ammutolito. Cho aveva fatto tutto questo per lui! Non riusciva a crederci.
Solo 2 anni prima non avrebbe mai immaginato di trovarsi nella stessa stanza con Cho Chang e invece eccoli qua. 2 anni dopo a Grimmauld Place a ridere e scherzare.
Era giusto essere allegro vista la situazione? Erano in mezzo ad una guerra e il futuro del mondo magico era sulle sue spalle.
Cho si accorse che Harry si era rattristito nuovamente.
- Guarda che è tuo diritto divertirti. È il tuo compleanno. E non voglio aver fatto tutto quello che ho fatto per nulla.
- E cosa hai fatto? – Harry aveva fatto uno sforzo per sorriderle e cacciare via la tristezza. Dopotutto glielo doveva.
- Ecco…- Cho cominciò a contare sulle punta delle sue dita – ti ho fatto la torta, ho avvisato i tuoi amici, ti onoro della mia presenza e ti ho preso un regalo.
- Cosa?
- Cosa cosa? Quello dell’onore era uni scherzo. So che sono insopportabile a volte. Soprattutto se sono nervosa tendo a parlare troppo e poi mi incarto o dico qualcosa che mette mi mette in imbarazzo. Anche se in realtà mi ricordo di un ragazzino ad Hogwarts che mi aveva pregato in ginocchio di andare alla sua festa di compleanno, però non ci sono andata. Non so perché esattamente….
- Cho?
- …e poi non mi ha più parlato…
- Cho?
- Lo sto facendo vero? Sto parlando troppo.
- Calmati
- Giusto.
- Hai detto che mi hai preso un regalo.
- Sì. Aspetta un attimo qui.
Cho corse fuori dalla stanza per poi tornare qualche minuto dopo con un pacchetto rosso con un fiocco oro.
- I colori mi sono sembrati un po’ natalizi, ma dopotutto sono quelli di Griffondoro.
Harry prese la scatola e l’aprì impaziente. Dentro c’era un paio di boxer neri. Harry cominciò ad arrossire.
- Allora ti piacciono?
- Ehm…
- Spero almeno siano della tua taglia! Perché non li provi e diamo un’occhiata?
- Ehm…non credo sia caso.
- Ma ho già visto tutto quello che dovevo vedere stamattina.
Harry stava diventando di un preoccupante colore pomodoro
Sembrava un bel quadretto familiare. Lei che cucinava e conversava amabilmente con lui, che scambiavano battute, che ridevano insieme…e proprio in quel momento entrarono Ron e Hermione.
- Harry auguri!
- Cosa ci fa qui lei?
Ecco che gli amici erano arrivati. Gli amici di Harry. Era il momento che Cho temeva di più. Non aveva dubbi che Harry la accettasse perché sarebbe riuscita a convincerlo, in un modo o nell’altro. Certo non aveva pensato che facendolo imbarazzare e flirtando con lui sarebbe funzionato e invece ha dovuto ricredersi. Nonostante solo pochi mesi prima Harry sembrasse un giovane uomo sicuro di se, in realtà era ancora un ragazzino pudico. Forse lei era stata troppo sfrontata con le sue battute, soprattutto sui suoi boxer quella mattina. Già aveva esagerato. Doveva cercare di controllarsi, anche perché ora che i suoi amici erano qui doveva fare più attenzione. Sapeva quanto erano protettivi. Soprattutto Granger.
Per un po’ aveva pensato, come tutti del resto, che ci fosse del tenero tra Hermione ed Harry e ne era stata molto gelosa. L’aveva invidiata immensamente. Energia sprecata. Lei era interessata all’altro, per fortuna. Ma ciò non toglie che sicuramente Hermione e Ron siano una parte importantissima della vita di Harry e quindi lei doveva riuscire a farsi accettare da quei due a tutti i costi.
- Ciao Hermione…Ron…ecco Cho è qui per aiutarci.
- Perché?
- Ciao. Avete già fatto colazione? Dai sedetevi a tavola e vi racconto tutto. Mettevi comodi perché è una lunga storia.