harry potter e la fenice di giada
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Harry Potter › General
Rating:
Adult +
Chapters:
6
Views:
1,231
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1
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Disclaimer:
I do not own Harry Potter, nor any of the characters from the books or movies. I do not make any money from the writing of this story.
harry potter e la fenice di giada
PROLOGO
L’INIZIO
Che cosa faccio?
Che cosa devo fare?
Ok, lui è sempre stato un bravo ragazzo…sensibile e generoso. Coraggioso. Vi ricordate dei draghi e della seconda prova nel lago? Bello…i suoi incredibili occhi verdi l’hanno sempre affascinata e incantata.
Lei? Beh, lei era una delle ragazze più popolari a scuola. Era bellissima e disinvolta. Sempre circondata da amichette ridacchianti. Frivole se chiedete a lui. Anche lei lo sembrava, ma forse…nessuno si era mai accorto che era una maschera. Solo delle apparenze labili e illusorie. Ma in fondo hanno funzionato. Lei era accettata da tutti. Era… felice?
Griffondoro e Corvonero.
Non certo una coppia inedita.
Si sono scontrati più volte sul campo di Quidditch. Lui volava meglio, su questo non ci sono dubbi, ma l’ha sempre trovata estremamente agile su una scopa.
Si sono guardati più a volte… sia con speranza, tristezza, desiderio o totale indifferenza…non è facile determinare quale stato d’animo sia prevalso…
Sono pure usciti insieme una volta: un disastro totale se chiedete a lei. Ma davvero! Parlare della tua migliore amica sapientona…no no è stata colpa sua! Lei si era impegnata a mandare avanti la conversazione. Voleva confidarsi con lui. Dividere con lui i suoi timori e le sue ansie. Ma era un monologo. Una comunicazione a senso unico.
Si sono pure baciati una volta, ma paragonarlo ai baci che lei ha ricevuto prima di lui sarebbe inutile. Forse lui non era ancora pronto. Forse lei è stata troppo precipitosa, ma comunque lui non è mai riuscito a capire il suo stato d’animo, ciò che stava passando in quel momento…la confusione che aveva in testa…amarlo ma con il ricordo dell’altro…
E lui che era anche preoccupato per un evaso dalla prigione e aveva mille pensieri per la testa e mille problemi da affrontare, ma non si è mai confidato in lei. E non ha mai perso tempo nel cercare di comprenderla e di includerla nella sua piccola elite di amici.
Quanto ne ha sofferto lei!
Non sono mai entrati in vero contatto. Lui gentile e cordiale, ma con la mente lontana chilometri di anni luce da lei. Oppure incredibilmente arrabbiato, ma sempre distante e chiuso come se rifiutasse ogni passione, ogni partecipazione emotiva, ogni complicità che lei gli offriva.
Quanto ha cercato lei di comunicare con lui…cuore a cuore…anima ad anima…ma niente...
Forse tutta questa faccenda della fidanzata, dell’amore non gli si addice? Ma poi durante gli ultimi mesi nella scuola lei ha dovuto ricredersi. Negli ultimi mesi di scuola lui si è fatto una fidanzata, una nuova immagine, un nuova felicità piena di …cazzo è difficile ammetterlo…ma di amore e romanticismo. Tutto quello che lei non ha mai ricevuto da lui.
Ora no…lui non è più timido e impacciato. Non si nasconde più dai sentimenti. E ora è finalmente pronto a dare tutto ciò che può dare, ma non a lei. No. Ad un’altra.
A Ginny Weasley.
Quanto l’ha invidiata negli ultimi mesi di scuola. I suoi capelli di fuoco. I suoi modi sicuri. La sua vivacità. Il suo carisma. La felicità che gli ha portato.
Ginny è riuscita in ciò che lei è fallita. Farsi amare da Harry. Una cosa per la quale lei avrebbe dato qualsiasi cosa, ma si sa, nella vita non si riesce sempre ad avere tutto.
E che fare quindi?
Il tempo scorre, le lancette scandiscono gli attimi perduti con il loro ritmo inesorabile e la situazione peggiora. La vita va avanti anche se il cuore di una persona ormai è spezzato in tantissimi pezzettino, no? La guerra va avanti e continua a mietere vittime innocenti.
Certo lei può aiutare a combattere contro l’oscurità e forse salvare qualcuna di quelle vite, ma…come fare se il buio più profondo è dentro di te e la vita non è più preziosa come credevi un tempo?
È forse meglio fingersi deboli e non dover combattere. È forse meglio tirare giù la saracinesca del niente e nascondersi. Sdraiarsi in un angolo eterea e farsi consumare dall’inerzia. Come ha fatto lei per tutta la sua vita. Perché se lei uscisse allo scoperto…se lei confessasse i suoi segreti a lui…salterebbero quelle che per anni sono stati comodi e rassicuranti sistemi di certezza. Sconvolgerebbe la sua vita. Perché è ancora difficile accettare la morte delle persone a te più care. Perché non combattendo e lottando non si deve ammettere che forse potevi evitarle. Forse potevi fare qualcosa di concreto per loro. Forse, quindi, è anche colpa tua se sono morte. Forse non dovevi insistere impotente alla loro fine.
Non biasimatela quindi se cerca di scappare dalle proprie responsabilità. Se prova una attrazione morbosa per il nulla. Se accarezza compiaciuta la sconfitta e rinuncia a vivere.
E così rimase. Giorni e giorni in una stanza buia, in solitudine a pensare. Non aveva pianto. No. Non lo avrebbe più fatto. Non voleva che le lacrime lavassero via i ricordi delle persone che aveva perduto. Mamma, Papà, Cedric, Silente…e presto Harry.
Non voleva che il suo cuore dimenticasse in modo che esso potesse dolerle. In modo che lei potesse espiare il proprio castigo. Soffrire. Si sentiva come uno specchio rotto. Tanti piccoli pezzi sparpagliati qua e là. Troppo affilati per rimetterli insieme e comunque troppo piccoli per essere importanti, ma gradi abbastanza per tagliarla, per ferirla nel profondo. Lasciandola sola con il suo cuore sanguinante.
E i minuti passato. Le ore. I giorni. Settimane. In sottofondo gli echi di una guerra crudele. Ogni giorno c’erano nuovi massacri, morti di persone innocenti. Vite spezzate.
Non è giusto.
Perché è dannatamente difficile lottare per la propria sopravvivenza? Perché è così maledettamente difficile vivere?
L’INIZIO
Che cosa faccio?
Che cosa devo fare?
Ok, lui è sempre stato un bravo ragazzo…sensibile e generoso. Coraggioso. Vi ricordate dei draghi e della seconda prova nel lago? Bello…i suoi incredibili occhi verdi l’hanno sempre affascinata e incantata.
Lei? Beh, lei era una delle ragazze più popolari a scuola. Era bellissima e disinvolta. Sempre circondata da amichette ridacchianti. Frivole se chiedete a lui. Anche lei lo sembrava, ma forse…nessuno si era mai accorto che era una maschera. Solo delle apparenze labili e illusorie. Ma in fondo hanno funzionato. Lei era accettata da tutti. Era… felice?
Griffondoro e Corvonero.
Non certo una coppia inedita.
Si sono scontrati più volte sul campo di Quidditch. Lui volava meglio, su questo non ci sono dubbi, ma l’ha sempre trovata estremamente agile su una scopa.
Si sono guardati più a volte… sia con speranza, tristezza, desiderio o totale indifferenza…non è facile determinare quale stato d’animo sia prevalso…
Sono pure usciti insieme una volta: un disastro totale se chiedete a lei. Ma davvero! Parlare della tua migliore amica sapientona…no no è stata colpa sua! Lei si era impegnata a mandare avanti la conversazione. Voleva confidarsi con lui. Dividere con lui i suoi timori e le sue ansie. Ma era un monologo. Una comunicazione a senso unico.
Si sono pure baciati una volta, ma paragonarlo ai baci che lei ha ricevuto prima di lui sarebbe inutile. Forse lui non era ancora pronto. Forse lei è stata troppo precipitosa, ma comunque lui non è mai riuscito a capire il suo stato d’animo, ciò che stava passando in quel momento…la confusione che aveva in testa…amarlo ma con il ricordo dell’altro…
E lui che era anche preoccupato per un evaso dalla prigione e aveva mille pensieri per la testa e mille problemi da affrontare, ma non si è mai confidato in lei. E non ha mai perso tempo nel cercare di comprenderla e di includerla nella sua piccola elite di amici.
Quanto ne ha sofferto lei!
Non sono mai entrati in vero contatto. Lui gentile e cordiale, ma con la mente lontana chilometri di anni luce da lei. Oppure incredibilmente arrabbiato, ma sempre distante e chiuso come se rifiutasse ogni passione, ogni partecipazione emotiva, ogni complicità che lei gli offriva.
Quanto ha cercato lei di comunicare con lui…cuore a cuore…anima ad anima…ma niente...
Forse tutta questa faccenda della fidanzata, dell’amore non gli si addice? Ma poi durante gli ultimi mesi nella scuola lei ha dovuto ricredersi. Negli ultimi mesi di scuola lui si è fatto una fidanzata, una nuova immagine, un nuova felicità piena di …cazzo è difficile ammetterlo…ma di amore e romanticismo. Tutto quello che lei non ha mai ricevuto da lui.
Ora no…lui non è più timido e impacciato. Non si nasconde più dai sentimenti. E ora è finalmente pronto a dare tutto ciò che può dare, ma non a lei. No. Ad un’altra.
A Ginny Weasley.
Quanto l’ha invidiata negli ultimi mesi di scuola. I suoi capelli di fuoco. I suoi modi sicuri. La sua vivacità. Il suo carisma. La felicità che gli ha portato.
Ginny è riuscita in ciò che lei è fallita. Farsi amare da Harry. Una cosa per la quale lei avrebbe dato qualsiasi cosa, ma si sa, nella vita non si riesce sempre ad avere tutto.
E che fare quindi?
Il tempo scorre, le lancette scandiscono gli attimi perduti con il loro ritmo inesorabile e la situazione peggiora. La vita va avanti anche se il cuore di una persona ormai è spezzato in tantissimi pezzettino, no? La guerra va avanti e continua a mietere vittime innocenti.
Certo lei può aiutare a combattere contro l’oscurità e forse salvare qualcuna di quelle vite, ma…come fare se il buio più profondo è dentro di te e la vita non è più preziosa come credevi un tempo?
È forse meglio fingersi deboli e non dover combattere. È forse meglio tirare giù la saracinesca del niente e nascondersi. Sdraiarsi in un angolo eterea e farsi consumare dall’inerzia. Come ha fatto lei per tutta la sua vita. Perché se lei uscisse allo scoperto…se lei confessasse i suoi segreti a lui…salterebbero quelle che per anni sono stati comodi e rassicuranti sistemi di certezza. Sconvolgerebbe la sua vita. Perché è ancora difficile accettare la morte delle persone a te più care. Perché non combattendo e lottando non si deve ammettere che forse potevi evitarle. Forse potevi fare qualcosa di concreto per loro. Forse, quindi, è anche colpa tua se sono morte. Forse non dovevi insistere impotente alla loro fine.
Non biasimatela quindi se cerca di scappare dalle proprie responsabilità. Se prova una attrazione morbosa per il nulla. Se accarezza compiaciuta la sconfitta e rinuncia a vivere.
E così rimase. Giorni e giorni in una stanza buia, in solitudine a pensare. Non aveva pianto. No. Non lo avrebbe più fatto. Non voleva che le lacrime lavassero via i ricordi delle persone che aveva perduto. Mamma, Papà, Cedric, Silente…e presto Harry.
Non voleva che il suo cuore dimenticasse in modo che esso potesse dolerle. In modo che lei potesse espiare il proprio castigo. Soffrire. Si sentiva come uno specchio rotto. Tanti piccoli pezzi sparpagliati qua e là. Troppo affilati per rimetterli insieme e comunque troppo piccoli per essere importanti, ma gradi abbastanza per tagliarla, per ferirla nel profondo. Lasciandola sola con il suo cuore sanguinante.
E i minuti passato. Le ore. I giorni. Settimane. In sottofondo gli echi di una guerra crudele. Ogni giorno c’erano nuovi massacri, morti di persone innocenti. Vite spezzate.
Non è giusto.
Perché è dannatamente difficile lottare per la propria sopravvivenza? Perché è così maledettamente difficile vivere?